"Riflettendo sulla vicenda relativa alle aree bersaglio, sulle enormi speculazioni edilizie, sulla svendita di intere parti del territorio cittadino, sui possibili flussi di denaro e della loro specifica destinazione, mi domando se ci possa essere un collegamento tra i viaggi a Dubai e l’improvvisa visita di un sultano degli Emirati Arabi che sembrerebbe essere il principale azionista di una società petrolifera di Dubai.
Siamo forse in presenza di un processo di privatizzazione del territorio e di affidamento a privati – magari utilizzando le risorse del mondo arabo – della gestione economica e finanziaria di queste parti della città? Le aree bersaglio, infatti, rappresentano un potente strumento nelle mani dell’Amministrazione che, se viene autorizzata oggi con delibera del Consiglio comunale, potrà stravolgere con sistematiche varianti e a suo piacimento il piano regolatore, tra l’altro seguendo un iter che la legge non prevede e non consente. La programmazione territoriale, infatti, è rigorosamente disciplinata dalla legge e presuppone un processo di partecipazione popolare che, con la delibera sulle aree bersaglio, non è stato minimamente attuato. In altri termini, se si approva questo atto si consegna definitivamente la città a Cammarata e forse anche a gruppi di privati, mentre rimane trascurata e abbandonata la restante parte del territorio. Invito, dunque, il Partito Democratico a rivedere la sua posizione e a non contribuire al fortificarsi del potere di questa Amministrazione che vuole tale atto e che nel caso di approvazione dello stesso sarà l’unica vincitrice. Non si può chiedere a Cammarata di andarsene e contestarne alcune scelte e contestualmente condividere il progetto politico della città ritenendolo adeguato e opportuno. Gli emendamenti a questa delibera sono palliativi e lasciano inalterata la sostanza delle cose."
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia