"Mentre chi governa a livello regionale e locale parla e litiga su obiettivi di largo respiro (candidatura per le Olimpiadi o candidatura per gli europei di calcio), la città di Palermo crolla nelle classifiche piazzandosi agli ultimi posti in Italia per efficienza dei servizi e qualità della vita, e passa da un’emergenza all’altra (rifiuti- disoccupazione- alloggi- crolli- emergenza sociale- allagamenti- inquinamento ecc) dimostrando la propria incapacità ad affrontare le questioni ordinarie e quotidiane e di programmare risoluzioni anche elementari ma indispensabili per assicurare un regolare funzionamento delle attività e dei servizi.
I programmi annuali del Comune si attestano ad una soglia di realizzazione che raramente supera il 40% e sarebbe doveroso e corretto nei confronti dei cittadini, risolvere realmente le emergenze con interventi razionali, sistematici e non clientelari perché, così continuando, la rabbia dei palermitani e comunque dei soggetti più toccati da questa incapacità di governare , rischia di esplodere con i conseguenti e ulteriori effetti dannosi per la collettività. In questo contesto si inserisce anche la violenta e incontrollata rivolta dei lavoratori della società Amia Essemme, e dovrebbero essere immediatamente sostituiti il Presidente e il Consiglio di amministrazione che evidentemente non sanno gestire questa delicata situazione. Inoltre, se la violenza non è mai giustificabile ed è un mezzo inaccettabile, tuttavia ritengo che sia altrettanto colpevole chi, con l’incapacità di amministrare, di fatto finisce con il provocare questo tipo di reazione. E se è corretto perseguire chi sbaglia con i proporzionati provvedimenti disciplinari, coerentemente anche il Sindaco dovrebbe applicare a se le stesse regole ed avendo commesso errori troppe volte dovrebbe proporre le sue dimissioni. L’attuale condizione di Palermo, se non si interviene con efficacia e competenza, corre il rischio di diventare irreversibile, determinando un progressivo impoverimento, un ulteriore degrado e nuova disperazione."
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia