<<Mentre al Comune si avvia il dibattito sul fabbisogno abitativo, illegittimamente stimato in relazione al censimento del 1991 con una previsione artificiosa di almeno 7.000 alloggi da realizzare in città e con la conseguente ulteriore cementificazione del territorio, alla Regione si discute un piano casa i cui contenuti appaiono paradossali e devastanti per un territorio già contrassegnato dall’eccessivo consumo del suolo. Intanto, le previsioni del piano casa sembrano incompatibili con numerose norme europee rivolte alla tutela della salute, dell’ambiente e del territorio. Inoltre, in realtà come quella palermitana che si caratterizza per l’assenza delle urbanizzazioni primarie, mi sembra rischioso incrementare il carico urbanistico con ulteriore sacrificio degli standard.
Non è ben chiaro, ad esempio, come si pensa di coniugare la sistematica carenza di aree pertinenziali destinate a parcheggio – obbligatorie ai fini del rilascio stesso delle concessioni edilizie – ( obbligo sistematicamente disatteso e la cui violazione a Palermo è una delle tante cause dell’intenso traffico veicolare e dell’inquinamento) con l’aumento di superfici e volumi che potranno essere accompagnate dalla previsione di spazi per parcheggi e verde. Credo che l’intero progetto debba essere rivisitato, adeguato e reso compatibile alle specificità cittadine, anche in relazione ai rischi per la sicurezza che gli ampliamenti agli edifici potrebbero determinare>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia