SPALLITTA: No alla messa in liquidazione di Gesip- Si tutelino i lavoratori attraverso la riorganizzazione delle società partecipate.
<<Le questioni relative alla Gesip e ad Amia Essemme, non possono essere semplicisticamente risolte con procedure di messa in liquidazione o fallimentari, che hanno come unica conseguenza quella di ridurre le garanzie dei lavoratori e di renderne incerto il futuro. Sarebbe paradossale che gli ex Lsu stabilizzati per legge presso l’Amia Essemme e presso la Gesip (costituite infatti secondo le vigenti norme di legge come formula di stabilizzazione degli stessi lavoratori), vedano il loro percorso di superamento del precariato improvvisamente interrotto a causa della cattiva gestione di queste società. Per anni, le predette aziende hanno goduto dei benefici finanziari statali e di una serie di agevolazioni che la legge aveva introdotto proprio per garantire l’assunzione a tempo indeterminato degli ex Lsu.
Non è pensabile, oggi, che a causa delle responsabilità di chi ha male amministrato il denaro pubblico, rendendo improduttive le società partecipate e determinando anzi un enorme indebitamento delle stesse, che la soluzione possa essere lo scioglimento di società previste per legge. L’Amministrazione comunale deve, invece, reperire tutte le risorse possibili per garantire i servizi essenziali e la prosecuzione del rapporto di lavoro, tutelando i dipendenti anche attraverso una riorganizzazione delle società in crisi, idonea a ridurre le spese superflue e i costi di gestione e rendendo finalmente produttive ed efficienti le attività svolte, riqualificando i lavoratori e dando loro maggiore dignità. Credo che nell’inerzia della giunta, il Consiglio comunale debba adottare un atto deliberativo che dia impulso a questa riorganizzazione, salvaguardando i diritti già acquisiti dei lavoratori.>>
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia