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Tuttavia, il rigetto dell’assestamento non preclude all’Amministrazione la possibilità di utilizzare i 70 milioni della delibera CIPE per azioni di investimento reale nell’Amia, azienda pubblica che necessita di un percorso virtuoso di recupero e di qualificazione, anche allo scopo di assicurare maggiore efficienza ed efficacia nei servizi, trasparenza nell’organizzazione, esclusione di ogni esternalizzazione di attività o raccolta di rifiuti e al fine di salvaguardare i lavoratori. Sotto questo profilo siamo contrari ad ogni privatizzazione dell’azienda. Ugualmente dicasi per le altre aziende in relazione alle quali chiediamo che cambi radicalmente l’approccio dei Consigli di amministrazione in vista di una produttività reale e dell’economicità nella spesa di denaro pubblico. Non è vero, infine, che la bocciatura dell’assestamento possa necessariamente incidere sulla situazione di Amia, non solo perché esiste un vincolo di destinazione alle somme già trasferite dal CIPE all’Amministrazione, ma anche perché la stessa Amministrazione possiede strumenti giuridici adeguati e diversi dall’assestamento>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia