<<Straordinario il gesto di generosità di Orlando, grande uomo e grande politico, che decide di lavorare al fianco di Rita Borsellino nell’ambito di un progetto comune e condiviso per la rinascita di Palermo, ed all’interno di una rinnovata e forte coesione di tutti i partiti del centrosinistra. Credo che la nostra città abbia bisogno di questa generosità e di lungimiranza, e di soggetti politici di forte spessore e levatura morale, come lo sono Rita Borsellino – candidata del centrosinistra unito, alla carica di sindaco – e Leoluca Orlando. Da oggi, si avvia un percorso assolutamente alternativo rispetto alla cattiva conduzione della cosa pubblica, che ha caratterizzato la precedente amministrazione. La candidatura di Rita Borsellino, nasce e produce unità nel centrosinistra, diversamente , da altre candidature – magari di tipo Berlusconiano ( giovane e bello) – che invece hanno come unico obiettivo di rompere l’unione del centrosinistra, di mantenere lo status quo, e di garantire la continuità tra governo regionale e futura amministrazione comunale. Del resto, che questo sia il reale interesse di Cracolici e Lumia è evidente, e che il loro candidato si inserisca in un progetto rivolto esclusivamente all’apertura in primo luogo all’Mpa, è dimostrato proprio dalla richiesta di sfiducia del segretario di partito Giuseppe Lupo, colpevole di voler sostenere Rita Borsellino che ha detto no a Lombardo. Sostanzialmente alle primarie di centrosinistra, i cittadini dovranno scegliere tra un progetto unitario – rappresentato da Rita Borsellino – di alternativa vera a chi ha mal governato fino ad oggi, e chi invece questa alternativa non la vuole, e utilizza con grande ipocrisia politica, la falsa chimera del “nuovo” e del “giovane” per attrarre gli elettori, ma che di fatto si schiera con partiti che hanno partecipato alla stessa gestione Cammarata, e quindi hanno contribuito alla cattiva amministrazione di Palermo. Quella di Cracolici e Lumia (e Lombardo), è un’opzione politica, che anche se non condivisa può essere rispettata, ma che non venga veicolata come il nuovo, il cambiamento e l’alternativa, perché così non è.>>
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia