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giovedì, 26 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

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SPALLITTA – Palermo nega i più elementari diritti umanitari e di asilo ai profughi…

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labzeta.jpgSPALLITTA: Palermo nega i più elementari diritti umanitari e di asilo ai profughi del Laboratorio Zeta.
 
 "Non lasceremo che la preziosa esperienza del Laboratorio Zeta possa chiudersi in questo modo e ci attiveremo in tutte le sedi amministrative, politiche e legali per accertare la regolarità di quanto è accaduto alla luce di alcuni aspetti singolari. Intanto la sentenza con la quale si ordinava di lasciare libero da persone e cose l’immobile di via Arrigo Boito è stata emessa nei confronti dello IACP, peraltro contumace, e in nessuna sede sono stati identificati i soggetti che occupavano l’immobile né è stato mai loro notificato alcun atto. In altra parole, non risulta un effettivo ordine di sgombero dei profughi, nel provvedimento del giudice, con specifiche indicazioni dei nominativi dei soggetti da sgomberare.
L’immobile poi secondo il piano regolatore ha un uso pubblico ed è impensabile che il Comune faccia una variante per consentire la creazione di un asilo privato. Analizzando i documenti pubblicati nel sito comunale emerge che l’associazione ASPASIA nel marzo 2009 ha chiesto e ottenuto nel giro di un mese un immobile confiscato ai mafiosi consistente in un edificio su tre elevazioni con un terreno di circa 5.000 metri quadrati per attività socio assistenziali connesse con i minori, e ugualmente il Comune le aveva offerto un ulteriore immobile per realizzarvi l’asilo. Non si comprende quindi quale sia stata la necessità di acquisire proprio i locali del Laboratorio Zeta giuridicamente inutilizzabili per fini privati. Per completezza abbiamo accertato che questa associazione è stata destinataria di oltre 2 milioni di euro di fondi comunali per ricovero di minori e per anziani. Verificheremo nelle sedi competenti la regolarità di questi finanziamenti, chiedendo copia di tutta la rendicontazione e l’elenco dei dipendenti con le relative qualifiche. Stupisce infine che si sia dato corso a questo provvedimento del giudice senza prendere contestuali e opportuni accorgimenti relativi a oltre 30 profughi titolari, per Costituzione e in virtù delle norme internazionali, del diritto all’asilo e all’accoglienza, e trattati invece come criminali. Nessuno, infatti, ha valutato la funzione sociale che, in questo senso, ha svolto per anni con continui riconoscimenti il Laboratorio Zeta".


Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia




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