<<E’ stata trasmessa, al Consiglio Comunale, una proposta di delibera avente ad oggetto l’adozione di un Piano Particolareggiato denominato via Trabucco. Il Piano destina un’area di circa 45 mila metri quadrati – sulla quale insistono, in atto, manufatti di netto storico e ad uso residenziale – a zona commerciale D2, all’interno della quale ricadono lotti per centri direzionali commerciali e impianti produttivi, accompagnati dalle relative urbanizzazioni ( parcheggi, aree di verde pubblico e viabilità). Il provvedimento è attuativo delle previsioni del PRG approvato nel 2002. Orbene, a mio avviso, tale atto necessita di alcuni approfondimenti : in primo luogo occorre verificare la compatibilità di questa destinazione commerciale, con la filosofia delle linee guida, da poco adottate, per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale.
In particolare, dal momento che sono 30 circa i Piani Particolareggiati in itinere ( per altrettante vaste aree del territorio cittadino), tutti attuativi del vecchio PRG, se dovesse avviarsi un percorso di approvazione degli stessi, potrebbe essere in parte svuotato di significato un nuovo Piano Regolatore. In secondo luogo, questo Piano Particolareggiato interviene in esecuzione del Piano Regolatore del 2002 , quindi dopo dieci anni, e quando parte delle sue previsioni sono state superate dalle vicende urbanistiche successive. Più precisamente, negli ultimi anni, sono stati realizzati – anche in variante urbanistica – numerosi centri commerciali, ( due dei quali peraltro ricadono nello stesso ambito territoriale di via Trabucco, il centro La Torre e il centro realizzato da Zamparini). In altri termini, non è ben chiaro se alla città occorrano ancora altre vaste aree commerciali, soprattutto di fronte alla chiusura di migliaia di piccoli e medi esercizi e negozi storici, che hanno sofferto proprio per la creazione dei centri commerciali ( è indubbio che nella zona Trabucco, per le sue caratteristiche, si realizzeranno eventualmente grandi strutture di vendita e non negozi). La destinazione quindi a D2 dell’area, necessita, a mio avviso, di una verifica sotto il profilo dell’effettiva utilità della stessa. Infine, l’adozione dell’atto potrebbe implicare problematiche di carattere giuridico, laddove siano previste espropriazioni ( secondo il quadro economico dell’intervento, si prevedono urbanizzazioni per 1 milioni di euro ed espropriazioni per 2 milioni di euro circa). In particolare, la giurisprudenza ha affermato che i vincoli preordinati all’esproprio e i vincoli strumentali ( necessari per l’attuazione dei piani esecutivi), decadono dopo 5 anni, decorsi i quali , i vincoli possono essere prorogati soli per motivi di interesse pubblico, dettagliatamente indicati nel provvedimento e previo indennizzo ( che nell’atto deliberativo al momento non è previsto). In ultimo, sembrerebbe che sull’area insistano dei manufatti ad uso residenziale, non è chiaro se regolari, abusivi o condonabili, per cui, anche da questo punto di vista, l’atto , a mio avviso, necessiterebbe di ulteriori approfondimenti.>>
Nadia Spallitta – vice presidente vicario del Consiglio Comunale