
Infatti, è l’Amministrazione comunale che, in una nota del gennaio 2009, risponde ad una richiesta del TAR ammettendo che, per circa 200 sezioni su 600, non è in grado di fornire il nominativo del soggetto al quale, a chiusura dello scrutinio, i plichi siano stati consegnati, né è in grado di certificare l’orario in uscita dei plichi dal seggio elettorale, per cui questi plichi possono essere stati pacificamente trattenuti per ore prima di essere consegnati all’ufficio comunale. Ma questo sarebbe nulla se non si accompagnasse alla circostanza che, la maggior parte dei plichi delle 600 sezioni, è arrivata manomessa, aperta e deteriorata, e all’arrivo sono stati richiusi e sigillati con mezzi di fortuna e con apposizione del timbro comunale, da soggetti non identificabili e in assenza del Presidente delle rispettive sezioni. Tutto questo con buona pace del principio dell’integrità assoluta dei documenti elettorali. Orbene, di fronte a questi fatti non contestati, ma anzi ammessi dalla Amministrazione comunale, è evidente la lesione del diritto di voto, che è il fondamento stesso della nostra democrazia e ciò indipendentemente da un giudizio penale che può solo aggravare le circostanze. Faremo una valutazione sull’eventuale e ulteriore azione processuale a tutela della libertà di voto".
Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia