<< La situazione giuridica di alcune aree oggetto della delibera relativa al nuovo Piano Regolatore del Porto di Palermo, ed in particolare della zona di Sant’Erasmo e dell’Arenella, è di palese violazione delle vigenti disposizioni di legge. In seguito ad un’interrogazione, ho acquisito alcuni documenti che tracciano la storia dell’area portuale degli ultimi tempi. Nel 1995 l’allora sindaco Orlando, propose un ricorso avverso la delimitazione dell’area portuale che si estendeva ai porticcioli dell’Arenella, ed oggi di Sant’Erasmo.
Il Presidente della Repubblica, acquisito il parere del Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso, affermando che le zone dei porticcioli e degli approdi turistici sono di stretta competenza della Regione che esercita, attraverso i comuni, queste competenze. In altre parole, l’area di Sant’Erasmo e l’area dell’Arenella non può essere gestita dall’Ente Porto. Senonché, con una lettera di poche righe, nel 2005 il Sindaco non avendo nessuna autorità né competenza in una materia – dove le competenze sono tra l’altro inderogabili – comunicava al Ministero che non intendeva avvalersi del ricorso vinto e – di fatto – consegnava (senza avere il potere di dismettere il patrimonio comunale, e senza alcun formale provvedimento amministrativo) all’Ente Porto queste aree. Ne è derivato un gravissimo danno all’Erario, dal momento che il POR Sicilia 2006 stanziava ben 15 milioni di euro per la riqualificazione di queste zone. Fondi che sono stati invece utilizzati dall’Ente Porto. Inoltre, l’Autorità Portuale senza neanche curarsi di attendere l’intesa in Consiglio Comunale – circa la organizzazione dell’area portuale – ha appaltato ad una società privata la concessione e gestione del porto di Sant’Erasmo, prevedendo la realizzazione (mai approvata in nessuna sede, e quindi in contrasto con le vigenti disposizioni di legge) di circa 300 posti barca, con creazione di moli e dighe foranee non previste dai vigenti strumenti urbanistici. Se ciò non bastasse, l’Ente Porto ha deciso anche di concedere – per ben 50 anni – questa parte del territorio (Sant’Erasmo) sulla quale per legge non ha nessuna competenza, ad una società privata che , in cambio di questa concessione che ha per oggetto una vasta parte del territorio e la gestione di circa 300 posti barca, pagherà una cifra irrisoria di circa 1.200 euro al mese, cioè meno di un qualsiasi appartamento. E’ evidente il danno all’Erario, poiché il Sindaco ha spogliato il Comune delle entrate certe, sicuramente più congrue, che sarebbero derivate dalla gestione e concessione di questa parte del territorio. Non si può che invocare la Corte dei conti ad intervenire con tutti i provvedimenti di sua competenza>>
Nadia Spallitta – presidente commissione Urbanistica