<< Di fronte ai gravissimi fatti che sono emersi nella gestione dei beni confiscati alla mafia, ritengo che questo delicatissimo settore non possa essere più affidato all’Amministrazione comunale e che debba intervenire tempestivamente, per fare chiarezza sull’intera vicenda, la Prefettura nominando un Commissario che si sostituisca all’Amministrazione comunale. Ritengo inoltre che non è ipotizzabile che i funzionari – che abbiano in qualche modo consentito alla concessione di beni a soggetti imparentati o appartenenti a clan mafiosi – rimangano ai loro posti mentre invece dovrebbero essere immediatamente trasferiti, perché non è pensabile che da almeno dieci anni siano sempre gli stessi i responsabili di questo delicato patrimonio.
Penso sia gravissima la probabile fuga di notizie e chiederò anche per questo la costituzione di una Commissione di indagine comunale, in virtù della quale una nota riservata della Prefettura emessa il 16 ottobre 2009 – con la quale si indicavano i nomi di soggetti vicini alle cosche mafiose – sia stata portata a conoscenza delle associazioni coinvolte, tant’è che queste hanno subito provveduto a modificare la compagine sociale eliminando proprio quei soggetti che venivano segnalati dalla Prefettura. Infine credo che la società civile e il mondo dell’associazionismo debbano intervenire reagendo all’uso strumentale della legge Rognoni/La Torre, che viene vanificata tutte le volte in cui, di fatto, gli immobili confiscati rimangono nella disponibilità delle famiglie mafiose, con ciò impedendo l’azione di contrasto alla criminalità organizzata che è strettamente collegata all’indebolimento del patrimonio e delle risorse economiche delle famiglie mafiose>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia