"Il gesto disperato di uno dei raccoglitori del ferro, al quale va tutta la mia solidarietà, è espressione dell’ impossibile condizione di sopravvivenza in cui versa oggi parte della popolazione, senza che l’Amministrazione abbia adottato alcun provvedimento adeguato per definire il percorso di regolarizzazione che questi cenciaioli da tempo hanno intrapreso. In particolare, è nella competenza e nei poteri dell’azienda AMIA nell’ambito della propria organizzazione dei servizi e delle attività, individuare un percorso che, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge, possa consentire ai rigattieri di riprendere la loro attività che potrebbe rappresentare, in merito alla raccolta differenziata, un valore aggiunto e una risorsa.
Ogni tentativo, invece, di coinvolgere il Consiglio Comunale chiedendo l’adozione di provvedimenti atipici in una materia, quella relativa alle scelte imprenditoriali dell’AMIA in riferimento alla quale non ha e non ha mai esercitato alcuna competenza, appare strumentale e dilatorio e rischia di far confluire sui consiglieri comunali responsabilità che gli stessi non hanno e non possono avere. Mi auguro che il presidente, Lo Cicero, tenga conto della disperazione e delle speranze dei raccoglitori del ferro e adotti, insieme al Consiglio di Amministrazione dell’AMIA ,tutti i provvedimenti necessari e utili per il miglior impiego dei cenciaioli, oggi riuniti in una valida e regolare cooperativa."
Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia