SPALLITTA: sulla necessità che i Consigli degli Ordini professionali assumano una posizione decisa rispetto ai loro iscritti, tutte le volta che intervengono casi di procedimenti penali o condanne per i reati di associazione di stampo mafioso o per i reati collegati
"In occasione della interessante manifestazione di presentazione del libro “colletti sporchi” di Ferruccio Pinotti e Luca Tescaroli, tenutasi lo scorso sabato presso la facoltà di Giurisprudenza, e caratterizzata da relazioni drammaticamente lucide, mi ha molto colpito, tra gli altri, l’intervento del dott. Di Matteo che sottolineava l’inerzia dei consigli degli ordini professionali di fronte ai casi di condanne dei propri iscritti, per i reati di associazione di stampo mafioso o per gli altri reati a questo collegati. Ritengo impensabile che, in un sistema sano, non ci siano delle forti reazioni a fattispecie di questa gravità, e che sia doveroso prendere formalmente le distanze ed avere comportamenti concreti e consequenziali rispetto alle tante dichiarazioni di intenti che spesso rimangono prive di reale applicazione. Pertanto, mi farò promotrice presso il consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo, di una formale richiesta di attivazione dei procedimenti previsti dall’ordinamento, rivolti all’eventuale sospensione o cancellazione dal nostro ordine degli iscritti, tutte le volte in cui tali provvedimenti siano previsti e dovuti nei casi di commissione di reati odiosi e infamanti come quello dell’associazione di stampo mafioso".