<<L’inesistenza di controlli sugli atti degli Enti locali e della Regione siciliana, ne sta determinando il dissesto finanziario, in quanto ha lasciato piena arbitrarietà alle nostre Amministrazioni di spendere il denaro pubblico. E’ indegno il quadro che emerge dalla denuncia della stampa della parentopoli siciliana e quello che si sa, probabilmente, è solo una piccola parte di un degrado morale e politico che oramai investe tutta la gestione della “cosa pubblica” , che è diventato più una forma di arricchimento privato e nell’interesse di pochi. Gli ultimi residui poteri di controllo sono quelli che ancora possono esercitare la Corte dei Conti e la Procura che mi auguro possano accertare, al più presto, se nei gravissimi fatti denunciati dalla stampa ci siano anche gli elementi del danno all’Erario e dell’illecito.>>