La Tarsu anche dalle associazioni di volontariato che offrono servizi di assistenza alla città e che usufruiscono dei beni confiscati alla mafia. Ad una quindicina di questi enti, infatti, nei giorni scorsi sono arrivati da parte degli uffici dell’Amministrazione comunale gli avvisi di accertamento che richiedono il pagamento della tassa sui rifiuti degli ultimi cinque anni più le sanzioni e gli interessi. Questo vuol dire che per ogni associazione c’è da fare fronte ad una spesa che oscilla tra i 15 ei 20 mila euro
Non poco se si considera che si tratta di enti che vanno avanti,la maggior parte delle volte, con fondi propri e che non usufruiscono di sovvenzioni, soprattutto in questo momento di mancanza di liquidità nelle casse comunali. «Insomma oltre il danno >> dice Livia Nuccio, presidente di Afipress, che si occupa di prevenzione al suicidio -.Non solo siamo abbandonati a noi stessi perché non riceviamo alcun aiuto da parte del Comune ma ora chi chiede pure di pagare la Tarsu di cinque anni. Da dove prendiamo questi soldi? Questo indurrà molte associazioni a fare scelte drastiche: la chiusura con evidenti conseguenze e danni per tutti coloro che usufruiscono dei nostri servizi. Una città allo sbaraglio». E intanto sulla Tarsu non accenna a placarsi la polemica sulle modalità di pagamento dei rimborsi del 75%, l’aumento della tassa ingiustamente pagato dai contribuenti nel 2006. Sembrerebbe infatti che l’Amministrazione non stia tenendo conto anche degli interessi, pari al 7%: «Di cui i cittadini hanno diritto – dice Rosario Filoramo consigliere comunale del Pd -. Non si tratta di cifre irrisorie: in media, infatti, si tratta di diverse centinaia di euro in più ad assegno. Il Comune sta giocando a fare il furbo con le tasche dei palermitani». Inoltre nella lettera che l’Amministrazione manda ai cittadini, che hanno chiesto chiarimenti sui rimborsi non precisa a quale anno si riferisce il rimborso: se al 2006 o anche agli anni successivi. Inoltre in una recente pronuncia la Corte Costituzionale ha riconosciuto natura tributaria alla tarsu ed è stato affermato il principio secondo cui la legge non prevede per i servizi di smaltimento dei rifiuti l’Iva. «Questa pronuncia è destinata – dice il capogruppo di Un’Altra Storia Nadia Spallitta -a produrre effetti devastanti sul bilancio comunale,dal momento che i cittadini hanno diritto alla riduzione delle tasse fino ad oggi pagate e al rimborso delle somme versate a titolo di Iva».