Mentre Diego Cammarata sta per lasciare la poltrona di sindaco di Palermo, i lavoratori della municipalizzata Gesip, in liquidazione per deficit, protestano per le strade cittadine. Sul capo del primo cittadino pendono l’accusa di inquinamento e disastro ambientale e quella di aver utilizzato per la manutenzione della propria barca un lavoratore del comune.
Secondo Nadia Spallitta, avvocato 40enne, consigliere di Sinistra ecologia e libertà (Sel) al Comune e presidente della commissione edilizia Cammarata è prossimo alle dimissioni per non dover gestire una situazione ancora più esplosiva e far dimenticare il fallimento di una sindacatura «devastante sotto ogni punto di vista, con un Comune sull’orlo del dissesto economico».
La Spallitta potrebbe essere il candidato sindaco di Sel, nel caso in cui non ci fossero le primarie di tutto il centrosinistra per scegliere un nomr unitario. Se venisse eletta, avvierebbe « un serio lavoro di riqualificazione delle periferie, molte delle quali sono delle discariche a cielo aperto. Poi, certo, servizi sociali, centri di aggregazione nei quartieri e un piano di razionalizzazione del trasporto pubblico, per ridurre drasticamente il traffico e il conseguente inquinamento. Mi piacerebbe che Palermo diventasse di nuovo una città dell’accoglienza, come al tempo degli arabi».