Non esistono cittadini per i quali, anche se la legge è uguale per tutti, questa deve essere applicata in maniera diversa, l’articolo 3 della Costituzione non può essere impunentemente aggirato e anche chi ritiene di non essere sottoposto alla legge deve inchinarsi di fronte ad essa.
Mi chiedo se quello che dovrebbe essere il garante della nostra Costituzione e che invece ha finora permesso che essa venisse distrutta a colpi di decreti legge incostiruzionali firmati come si firma la ricevuta di un telegramma, si renda conto, ora che è stato sconfessato dalla Suprema Corte, organismo che la lungimiranza dei nostri Padri Costituenti ha posto a tutela del nostro bene supremo, la Costituzione Repubblicana nata dal sangue dei martiri della Resistenza, di quale è il danno che è stato così arrecato alla nostra democrazia e alla Istituzione che egli rappresenta.
Arrivare a firmare addirittura in anticipo sulla sua approvazione da parte del Parlamento una legge che istituisce il riciclaggio di Stato affermando che è inutile da parte del Presidente della Repubblica non firmare una legge, tanto deve essere poi necessariamente firmata quando viene ripresentata, significa rinunciare alle proprie funzioni e dovrebbe avere come naturale conseguenza quella di dimettersi dalla propria carica.
Io ho un profondo rispetto delle Istituzioni ma pretendo che questo rispetto venga anche da chi quelle Istituzioni è chiamato ad occupare e che, se si ritiene inadeguato ad occuparle, ne tragga le naturali conseguenze.
(dal blog voglioscendere.ilcannocchiale.it fonte Micromega.net)